Usb PI Sanità: la segretaria nazionale degli ordini infermieristici umilia la professione in senato. Chiediamo immediate dimissioni
Le parole pronunciate dalla Segretaria Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni Infermieristiche (FNOPI), Beatrice Mazzoleni, durante l'audizione al Senato della Repubblica, per esprimere il parere dell'Ordine sull'abolizione del numero chiuso alle facoltà di Medicina e Infermieristica, lasciano attoniti per la loro gravità.
Non solo, parlando a nome di centinaia di migliaia di Infermieri, si dichiara favorevole al mantenimento del numero chiuso nelle Università, ma lo sostanzia con motivazioni irricevibili, parlando a vanvera di “merito”, in un Paese nel quale da una parte si sconta la carenza di 250 mila Infermieri e, tra quelli che lavorano circa 100 mila sono precari e, dall’altra si fugge dalla professione per le condizioni di lavoro insostenibili e per stipendi molto al di sotto della media europea.
Sebbene noi stessi abbiamo più volte denunciato quanto, nella realtà attuale, il problema del numero chiuso stia diventando anacronistico a fronte della fuga dalle professioni, non c’è alcun dubbio che questo rappresenti uno dei danni strutturali arrecati nel tempo al SSN.
Non paga e in sprezzo del ridicolo la Segretaria FNOPI, motivando il suo sostegno al numero chiuso a Medicina, dichiara che l’assenza di esso farebbe venir meno una categoria di candidati che si iscrive a Infermieristica perché non ha superato la selezione in altri corsi di studio, dal momento che una parte degli studenti opta per Medicina con forti aspettative iniziali.
Quindi, in sostanza, per la FNOPI fare l’Infermiere in Italia non è una scelta professionale e sociale ma il frutto della frustrazione di non essere riusciti a diventare medici!
C’è qualcosa di più grave di un’affermazione del genere per un Ordine professionale il cui scopo è la difesa della professione infermieristica? Certamente, no!
Anni e anni di battaglie per rivendicare l’alterità della professione infermieristica da quella medica; a confutare l’esistenza di una gerarchia tra le 2 professioni in luogo di una evidente complementarietà nella cura, gettati nel cesso degli stereotipi proprio da chi, la FNOPI, della professione infermieristica dovrebbe difenderne il valore sociale e rivendicarne l’autonomia.
Abbiamo sempre contestato l’utilità dell’Ordine, al quale gli Infermieri sono costretti a versare una gabella annuale e proposto che la sua funzione venisse assolta direttamente dal Ministero della Salute. Di fronte al danno causato dalla segretaria nazionale dell’Ordine degli Infermieri, sviliti da concezioni che li riportano agli anni del mansionario, non solo torniamo a chiedere con forza la sua abolizione ma ci sembrano d’obbligo le dimissioni di Beatrice Mazzoleni, evidentemente inadeguata alla funzione da svolgere e al ruolo da ricoprire. D’altronde lei stessa parlava di merito.