USB sanità: fermare il bombardamento degli ospedali, fermare il massacro del popolo palestinese
La strage di civili, in prevalenza donne e bambini, che si sta perpetrando a Gaza, in violazione del diritto internazionale, è un orrore, che diventa barbarie col bombardamento degli ospedali, dei mezzi di soccorso, e l’uccisione di centinaia di medici, infermieri e personale sanitario.
Dal 7 ottobre sono morte migliaia di persone e migliaia sono i feriti, molti dei quali sono in condizioni critiche e richiederanno interventi chirurgici complessi e cure prolungate nel tempo.
Radere al suolo ospedali, bombardare i mezzi di soccorso, significa accanirsi su persone inermi con l’intento di non lasciar loro nessuna possibilità di sopravvivenza. È il genocidio di un popolo. Attaccare il personale sanitario che si prende cura dei feriti e delle persone più vulnerabili è un avvertimento a che nessuno si senta al sicuro e, richiederebbe interventi decisi e chiare parole di condanna dei governi e dei ministri della salute di tutti i Paesi Europei, Italia in primis.
Solo da un cessate il fuoco totale e dalla fornitura incondizionata di aiuti umanitari, compreso l’accesso a cibo, carburante e acqua può dipendere la sopravvivenza della popolazione di Gaza.
USB sanità esprime la massima solidarietà al popolo palestinese e a tutti gli Operatori sanitari, palestinesi e internazionali, impegnati con coraggio nella cura dei feriti – in gran parte bambini - e decisi a non soccombere alla barbarie.
USB Sanità chiede al Ministro della Salute di intervenire a difesa della popolazione palestinese e del personale sanitario impegnato nelle cure perché venga garantito il diritto fondamentale e universale alla salute.
USB Sanità