USB SANITA', LOMBARDIA: REGIONE, CGIL, CISL E UIL RISPONDONO AL PRECARIATO SOSTENENDO IL LAVORO INTERINALE!

Prosegue la lotta delle lavoratrici precarie sul tetto del Policlinico dopo la vergognosa intesa in Regione Lombardia.

Milano -

"Una presa in giro. L'ennesima, per la precisione!" Sono le dure parole di Riccardo Germani dell'USB, in merito al protocollo di intesa, sottoscritto ieri dai Sindacati Confederali e dall'ARIFL, che era stato sbandierato sui media come risolutivo della situazione delle Madri nella Crisi, le lavoratrici precarie del Policlinico. "La differenza che passa tra il mondo dei sogni e quello reale è la medesima che c'è tra il comunicato stampa di ieri e l'intesa effettivamente sottoscritta: un contenitore vuoto che non introduce nessuna novità, nè sostanziale nè di facciata. CGIL, CISL e UIL sul lavoro interinale in sanità continuano a perdere la faccia; ogni tentativo di rimediare a una situazione lasciata incancrenire, appare grottesco e non può essere accreditato di credibilità nè di serietà". Le valutazioni arrivano dopo che l'Unione Sindacale di Base è venuta in possesso del documento sottoscritto ieri "non c'è una sola parola sulla questione delle lavoratrici del Policlinico e sul lavoro interinale gli 'impegni' assunti sono risibili e rappresentano un passo indietro rispetto alle prospettive che si erano aperte nel corso degli incontri tra noi e l'ARIFL nel mese di luglio. Davvero non comprendiamo come un tale documento possa intendersi come risolutivo del problema. Così come non comprendiamo come si possa illudere delle lavoratrici che conducono da quaranta giorni una durissima lotta, lontane dal lavoro, lontano dalle famiglie, barricate su un tetto in piena estate." Conclude il rappresentante USB "questo accordo non può nemmeno essere respinto perchè non contiene nulla! Non trova soluzione al problema delle Madri, non rimedia ai problemi derivanti dal lavoro somministrato nella Sanità Lombarda, non introduce criteri di valorizzazione dell'esperienza acquisita dai lavoratori interinali della sanità in caso di concorso pubblico,  non fissa tempi, modi, criteri. Le lavoratrici sono molto risentite per quella che hanno recepito come una mancanza di rispetto nei confronti della loro condizione di donne, madri, disoccupate.  Ci auguriamo che nel corso dell'incontro fissato per domani in Prefettura si trovino gli spazi per addivenire a qualche accordo per mettere in atto soluzioni vere e concrete!"