USB, SANTA TECLA D'ESTE: LAVORATRICI SANTA TECLA IN VEGLIA PERMANENTE AL DUOMO DI ESTE
Dopo 110 giorni di presidio permanente, sette mesi di lotta sindacale, e un’unica richiesta da sempre inascoltata: attivazione di un tavolo di trattativa a tre (USB Fondazione Santa Tecla e Regione Veneto) finalizzato al reintegro al lavoro, oggi dopo l’ennesimo rinvio della Regione Veneto, che finanzia con soldi pubblici la Fondazione Santa Tecla, le lavoratrici licenziate decidono di dare vita ad una veglia permanente al Duomo di Este.
“Non disturberemo nessuna funzione e nessun rito, ma staremo qui con umiltà e con grande determinazione”, dichiarano le lavoratrici, speranzose di un intervento superiore che sblocchi la situazione, facendo arrivare la convocazione Regionale e le assicurazioni da parte del Presidente della Fondazione Santa Tecla Don Cagol di presentarsi all'incontro.
Abbiamo chiesto anche un incontro al Papa, e siamo in attesa di una risposta, a voi cittadini, credenti e non, chiediamo di passare qualche ora con noi alla veglia, e di crederci quando diciamo che tutte le soluzioni sinora offerte non sono state accettabili, a differenza di quanto afferma la direzione della Fondazione Ecclesiastica.
Non siamo più disposte ad aspettare perché dopo tutti questi mesi ci sentiamo prese in giro, sia dalla Regione che convoca le parti e poi rimanda per ben due volte l’incontro senza fissarne a breve un’altro, che dal Presidente del CdA della Fondazione, e Responsabile della Pastorale del lavoro della Diocesi di Padova che prima firma i licenziamenti, e poi dichiara di aver fatto il massimo rifiutando ogni dialogo ufficiale.
USB e le lavoratrici non accetteranno altri rinvii e silenzi assordanti non ci stancheremo di rivendicare dignità, salario e diritti.
La Regione non può più sottrarsi al confronto, si assuma le sue responsabilità e attivi da subito un tavolo di confronto.