Venezia. Vendita dell'isola di S.Maria delle Grazie

Venezia -

La vicenda della vendita dell’isola di Santa Maria delle Grazie, organizzata dall’Asl 12 Veneziana tramite asta pubblica e che vede un’aggiudicazione provvisoria poiché sulla gara pende l’incognita del titolo di proprietà - sembra infatti che l’isola ex ospedale possa essere di proprietà del Comune di Venezia -, ha dell’incredibile e suscita ulteriori enormi preoccupazioni riguardo la gestione della sanità pubblica.

 

La RdB CUB Sanità è ormai da anni che denuncia:

· la mancata vigilanza degli Enti Locali sui conti delle Asl e dei loro piani di risanamento;

· il mancato controllo pubblico sulle operazioni immobiliari delle Asl;

· l’assordante silenzio delle forze politiche ed istituzionali sulle responsabilità del governo regionale veneto sui processi, sempre più rilevanti, di privatizzazione e di dequalificazione dei servizi sanitari pubblici.

 

Com’è possibile arrivare a chiedersi solo oggi se l’isola delle Grazie è di proprietà comunale o della Asl 12, considerato che quest’ultima ne aveva deciso l’alienazione, assieme ad un elevato numero di immobili, già nel 2003 - con deliberazione n.° 368 del 10/03/2003 - nel suo "piano strutturale - sanitario", decidendo di intraprendere la scelta della costruzione del nuovo Ospedale di Mestre e la ristrutturazione dell’Ospedale Civile di Venezia con "project financing" (partecipazione finanziaria rilevante di privati)?

 

Com’è possibile arrivare ad interrogarsi solo oggi sul ruolo della "Venezia Sanità" Srl e scoprire che le sono stati trasferiti 29 immobili, quando l’Asl 12 aveva acquisito l’intero pacchetto azionario della società già nel 2003, attraverso delibera della Regione Veneto n.° 2415 del 08/08/’03, utilizzando anche, fra le altre, la quota di finanziamento regionale destinata alla realizzazione della nuova centrale operativa SUEM 118?

 

Com’è possibile arrivare a "ricordarsi" solo oggi che il nuovo Ospedale di Mestre, a causa della riduzione di posti letto prevista dalla delibera regionale n. 1602 30/05/2003, avrà 341 posti letto in meno per acuti, assolutamente non compensati dalla creazione di adeguati servizi per pazienti post-acuti?

 

E così, oltre al rischio di forti speculazioni dei privati conseguenti al sistema di appalti e subappalti del "project financing" (servizi sanitari per la diagnostica, servizio di trasporto, mensa e lavanderia), apprendiamo che, a pochi mesi dalla conclusione dei lavori del nuovo Ospedale, ancora non si è stabilito cosa rimarrà gestito dal pubblico, poiché i reparti di Geriatria, Lungodegenza e Psichiatria non saranno trasferiti all’Ospedale di Zelarino (vedi "La Nuova Venezia" del 02/02/’07) e l’Asl sta trattando per il coinvolgimento di due strutture private - Villa Salus e Policlinico San Marco - al fine di configurarle come "poli sanitari di compensazione per malati non acuti".

 

Per la Regione Veneto le strutture private debbono lavorare assieme a quelle pubbliche.

 

Questa Organizzazione Sindacale ha sempre evidenziato, invece, come gli interessi delle Asl e dei privati non possano affatto coincidere, poiché contrapposti: mentre la finalità delle Asl dovrebbe essere quella di assicurare interventi salvaguardando il diritto alla salute ai cittadini, la finalità dei privati è invece il profitto.

Ricordiamo che l’Asl 12 Veneziana è una della due aziende sanitarie con il più elevato deficit gestionale, ma contemporaneamente con carenze strutturali e di personale enormi.

 

Basti pensare alla situazione esplosiva del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mestre: si è arrivati a 75.660 circa accessi nel 2005, con una contemporanea rilevante caduta di risorse di personale.

 

Perché le forze politiche che stanno, in questi giorni, chiedendo chiarezza al Direttore Generale dell’Asl 12 non hanno posto già qualche anno fa, e con forza, la questione della trasparenza dei conti delle Asl?

 

La RdB CUB Sanità rinnova la richiesta, già espressa nel luglio 2004, al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 12, al Presidente della Provincia di Venezia, al Presidente della Consulta della Tutela della Salute del Comune di Venezia:

· di vigilanza e trasparenza sui bilanci della Asl 12;

· di controllo pubblico sulle operazioni immobiliari dell’Asl 12;

· di controllo della politica e delle assemblee elettive sul sistema sanitario.

Auspica, infine, una ripresa di ruolo di programmazione, da parte del Consiglio Regionale, sulla gestione della sanità veneta.