LAZIO, OCCUPAZIONE VERA IN SANITA': STABILIZZAZIONE DI PRECARI ED ESTERNALIZZATI - NUOVE ASSUNZIONI IN SOSTITUZIONE DEI PENSIONAMENTI
In allegato la documentazione
Il piano di rientro dal deficit sanitario non ha prodotto diminuzione della spesa, solo il taglio dei posti letto ed il blocco delle assunzioni hanno garantito un risparmio considerevole, ma a che prezzo?
File interminabili ai pronto soccorso per carenza di personale di emergenza – urgenza e di posti letto (e l’operazione bad manager non sembra aver sortito risultati), allungamento delle liste di attesa (e liste chiuse oltre i 90 giorni), considerevole aumento dei carichi di lavoro per chi resta in servizio (con aumento dei rischi professionali e degli infortuni sul lavoro). In questo contesto:
- 2000 lavoratori/ici pensionati o fuggiti in realtà non vengono sostituiti.
Le tanto agognate deroghe alle assunzioni interesseranno circa 150 operatori del comparto, meno di 50 dirigenti e 8 Ispettori (ne mancano + di 40) ed il risparmio, sulla pelle di chi lavora, è garantito!
- 3000 precari/e a tempo determinato aspettano di essere assunti.
La loro stabilizzazione non determina aumento della spesa, dopo concertazioni al ribasso, 2 finanziarie nazionali, circolari, direttive ed accordi aziendali, solo la RM/H ha sbloccato la vertenza RdB sugli OSS assumendoli.
- 4000 lavoratori/ici di ditte, coop, agenzie interinali, continuano a lavorare nel sistema pubblico appaltato a privati.
Sono il frutto della politica degli appalti, hanno meno diritti e meno salario, spesso sfruttati e sottoposti a ricatto, sono gli esternalizzati della sanità.
Per alcuni di loro la Giunta Regionale sta cercando di mettere una pezza a colore ad una stortura che nel Lazio ha prodotto sperpero di denaro pubblico, disservizi, corruzione, arresti. Una probabile delibera “elettoralistica” tenterà risposte parziali ad un fenomeno generale senza affrontare il vero problema: la politica degli appalti.