Negrieri!
Il responsabile provinciale dell’IPASVI nell’editoriale dell’ultimo numero di "Progetto Infermiere" è preoccupato per la carenza di infermieri e per l’inserimento del "personale di supporto".
Come è possibile? Il modello di formazione più avanzato del mondo non riesce a riprodurre neanche un numero congruo di infermieri e non attiva entusiasmi e vocazioni verso questa professione? Che il modello sia sbagliato?? Nell’editoriale questo dubbio, legittimo, non affiora.
Dopo aver rivendicato insistentemente "personale di supporto", si ostenta preoccupazione perché gli infermieri dovranno farsi carico anche della gestione degli OSS e si paventa il pericolo di confusione di ruoli e funzioni. Problematica però prontamente fugata da una ardita sommatoria che dovrebbe, non si sa come, produrre più qualità assistenziale.
Questa è una palese bidonata ed un attentato alla matematica!!!
Non c’è nessuna sommatoria (infermieri + OSS), ma una sottrazione di contenuti professionali. Se il responsabile provinciale dell’IPASVI non fosse appena atterrato da marte scoprirebbe un’evidenza grande quanto un’astronave.
Gli OSS sono sempre in sostituzione e mai in aggiunta al personale infermieristico!!!
Dopo aver propagandato un modello infermieristico centrato su compiti di direzione, coordinamento, orientamento e bla bla bla, ci si ritrova a dover condividere carichi di lavoro sempre più gravosi proprio con gli OSS che, pur svolgendo compiti assistenziali e quindi sanitari, sono inquadrati nel profilo tecnico e non in quello sanitario, con tutte le conseguenze di natura giuridica e contrattuale sfavorevoli. Dopo aver sparso tanta retorica e false aspettative, si condanna la stragrande maggioranza degli infermieri ad un futuro grigio senza possibilità di miglioramento e progressione di carriera. Dopo aver favorito il trasloco dell’élite infermieristica nel comparto medico dirigenziale, di fatto il resto del personale viene retrocesso. Dal 2008 le Università permetteranno l’accesso ai Master solo a chi avrà superato gli esami che parificano i vecchi Diplomi al D.U. (Gazzetta Ufficiale n. 191 del 18/8/06).
Saremo tutti infermieri generici!
Il disegno di legge promosso da RdB per la figura dell’Infermiere diplomato è teso soprattutto a tutelare i contenuti professionali della nostra attività e contrastarne la de-professionalizzazione. La responsabile nazionale dell’IPASVI, in piena foga ieratica, nel commentare la nostra proposta, definì gli infermieri generici "accozzaglia".
Saremo tutti una accozzaglia!
Questa svendita della professione si combina con la logica che vuole omologare la sanità pubblica a quella privata. Qui gli infermieri sono un’eccezione. Uno ogni 3 piani. Siamo ormai in presenza di precise direttive impartite alle USL: si chiede di abbassare il rapporto infermieri-OSS.
Le denunce del Gabibbo di Mediaset sulla malasanità o le inchieste giornalistiche sulle carenze igieniche degli ospedali documentano sì il degrado, però, sotto sotto, spingono per ulteriori privatizzazioni. Ma gli appalti non dovevano essere la soluzione alla cattiva gestione? Non dovevano garantire contenimento dei costi e più qualità dei servizi?
Sono aumentati i costi e i servizi sono peggiorati!!!
In questo quadro, non c'è da stupirsi che circolino voci secondo cui la stessa IPASVI, a Strasburgo, sarebbe impegnata nel reclutamento di infermieri dell'Europa dell'Est disposti ad accettare condizioni contrattuali capestro e sottoqualifiche. Questa non è difesa della professione ma tratta degli schiavi!
Si creano i presupposti che permetteranno al manager di turno di appaltare molte delle attività sanitaria a ditte e cooperative che fanno largo impiego di "schiavi"