PRODI E MARRAZZO: GIU' LE MANI DALLA SANITA' PUBBLICA!

Ai lavoratori stabili e precari

Roma -

Il progetto di smantellamento della Sanità Pubblica, operato dalla Regione Lazio con il piano regionale di rientro dal deficit, è strettamente collegato con le misure del Governo Prodi contro l’impianto della Pubblica Amministrazione, i lavoratori pubblici e i bisogni dei cittadini.


Con il memorandum sul lavoro pubblico il Governo, di concerto con CGIL CISL e UIL e sorretto dalla becera campagna sui "fannulloni" della pubblica amministrazione, prepara gli indirizzi alle Regioni per rafforzare il potere e la discrezionalità dei dirigenti, ridurre ulteriormente le garanzie contrattuali, tagliare i salari, inserire forme ricattatorie di valutazione individuale, attivare la mobilità, aumentare la flessibilità e la precarietà, privatizzare ed esternalizzare tutti i servizi, ridurre e tagliare l’assistenza.


E la Regione Lazio esegue il lavoro sporco. Il piano di rientro, infatti, oltre al taglio di quasi 4000 posti letto e la chiusura di numerosi ospedali, prevede di far cassa risparmiando sul personale, attraverso la mobilità, la riduzione dei fondi contrattuali, il blocco delle assunzioni.


Intanto nelle strutture sanitarie, a causa della carenza di organico, si lavora in condizioni terrificanti, di orari e carichi di lavoro, spesso sotto i livelli assistenziali minimi, con la negazione dei diritti contrattuali, con la continua minaccia dei provvedimenti disciplinari e dell’interruzione di servizio ed in barba alla dignità lavorativa e professionale, al fianco di lavoratori precari sottopagati e ricattati.


Ma i lavoratori non dimenticano che nel deficit accumulato dalla Regione ci sono le note truffe di Lady ASL e i costi della politica, c’è il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni. Tanto che, la Corte dei Conti si è concentrata sui libri bianchi della RdB sugli appalti del San Camillo e del S. Spirito: vecchie e nuove storie accadute perché chi doveva controllare o non lo ha fatto bene o forse era compiacente!


Come nel Paese i sindacati di governo si sono resi complici della politica dei sacrifici contro cittadini e lavoratori a vantaggio delle imprese, ricevendone in cambio la partita del TFR, così nel Lazio hanno concertato con la Giunta Marrazzo gran parte del piano di rientro, per la salvaguardia degli interessi delle cooperative "vicine", sventolando oggi lo sciopero regionale senza alcuna credibilità, dopo aver siglato accordi contro gli interessi dei lavoratori e dei precari.


La RdB/CUB respinge con forza la politica sanitaria di questa Giunta come quella del Governo contro i dipendenti pubblici e invita i lavoratori a scioperare "davvero" con tutto il pubblico impiego

 

30 MARZO 2007
Sciopero generale dei lavoratori pubblici
Manifestazione nazionale a Roma, ore 9.30 p.za della Repubblica

 

ASSEMBLEE
15 MARZO ORE 12.00 OSPEDALE S.EUGENIO
16 MARZO ORE 10.30 OSPEDALE FORLANINI
19 MARZO ORE 10.00 OSPEDALE S.SPIRITO
21 MARZO ORE 11.00 CONFERENZA STAMPA OSPEDALE PERTINI
22 MARZO ORE 10.00 OSPEDALE S. GIOVANNI

 

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