Roma. CHE FINE HANNO FATTO LE TAC DEL FORLANINI?

La Direzione Sanitaria dichiara lo stato di emergenza TAC

Le RdB denunciano: ritardi inaccettabili e sospetti

 

Roma -

 


"Il 1° marzo la Direzione Aziendale parla di guasto tecnico – dichiara Sabino Venezia delle RdB-CUB – ma in realtà una TAC è rotta dal mese di ottobre dello scorso anno, l’altra ha concluso il contratto di locazione e solo il 26 febbraio è stato deliberato il nuovo leasing. Da quando la Giunta Marrazzo , con la Finanziaria regionale prima e con il piano di rientro dal deficit poi, ha prospettato la chiusura dell’Ospedale Forlanini e il trasferimento dei reparti e dei servizi presso l’adiacente Ospedale S. Camillo, il caos regna nel nosocomio romano, a discapito dell’assistenza per i cittadini e dell’organizzazione del lavoro per gli operatori ".


Malgrado la Regione non abbia ancora predisposto nessun piano programmatico di trasferimento, e la Direzione Aziendale non abbia ancora ottenuto formale autorizzazione nemmeno al finanziamento richiesto di 185.000.000 di euro per i lavori di ristrutturazione necessari, alcuni indispensabili servizi di diagnostica vengono "silenziosamente" traslocati, con costi aggiuntivi, problemi organizzativi e abbassamento della qualità dell’assistenza nello spostamento di pazienti e strumenti sanitari da un ospedale all’altro.


Sul trasferimento al San Camillo del laboratorio di biochimica clinica del Forlanini, in ingiustificato anticipo rispetto al resto dei reparti, è già stata presentata una interrogazione urgente al Consiglio Regionale da parte del Consigliere dei Verdi Giuseppe Mariani, per scongiurare che operazioni "a foglia di carciofo" producano conseguenze in termini di abbassamento della qualità dell’assistenza, di riduzione dei posti letto attualmente esistenti e di mobilità del personale.

Sebbene la Radiologia dell’Ospedale Forlanini disponga di 2 apparecchiature TAC, i pazienti ricoverati e in day hospital verranno spostati presso la Radiologia del San Camillo per ottenere questa indispensabile prestazione. Il servizio, che verrà realizzato in regime di produttività aggiuntiva (ossia con turni fuori orario di servizio) nei giorni di sabato e domenica, determinerà un costo di circa € 11.600 per quattro week-end, destinati allo staff medico ed infermieristico e alla messa a disposizione di un’ambulanza con relativo equipaggio per il trasporto dei pazienti.