Roma. S.CAMILLO-FORLANINI, ADESSO PARLANO I LAVORATORI!
In allegato il volantino impaginato
Il vergognoso accordo del 10 agosto 2007, con cui è stato ripristinato l’orario a 36 ore settimanali a parità di salario, determinerà di fatto l’allungamento dell’orario di lavoro di oltre 45 ore annue pro-capite.
Con un unico provvedimento la Direzione Aziendale ha risolto la propria incapacità organizzativa e la strutturale carenza di organico cancellando un diritto faticosamente conquistato e tagliando il salario degli operatori sanitari per poter assicurare la copertura dei servizi minimi essenziali.
L’accordo è stato approvato con la complicità di CGIL, UIL e FIALS territoriali e di due membri RSU (CGIL e UIL) senza alcun mandato da parte degli altri RSU eletti dai lavoratori e componenti il Consiglio Generale.
La RdB pertanto ritiene inaccettabile l’accordo nei contenuti e illegittimo nella forma e ha già avviato le procedure di concertazione per lo sciopero, dichiarando formalmente alla Direzione Aziendale lo stato di agitazione dei lavoratori, che hanno spontaneamente dimostrato contrarietà all’accordo, già all’indomani della sua sottoscrizione.
Si avvia pertanto un percorso di lotta, che inizia con una raccolta di firme e proseguirà con tutte le mobilitazioni e le iniziative necessarie ad annullare l’accordo e a ripristinare la democrazia sindacale restituendo la parola ai lavoratori e a chi li rappresenta davvero. Ma anche per imporre che la Direzione Aziendale intervenga sulle gravi carenze organizzative e di organico con atti concreti e responsabili, come la richiesta di deroghe alle assunzioni all’Assessorato alla Sanità.
A CGIL, CISL e UIL, che si apprestano a sferrare nuove stangate sui lavoratori della sanità con i prossimi accordi regionali sui tagli al salario accessorio e sulla mobilità, suggeriamo di non continuare a scrivere comunicati che offendono l’intelligenza dei lavoratori, che ben hanno compreso la responsabilità e l’opportunismo sia di quanti cercano di recuperare e di giustificarsi, sia di chi nulla ha fatto per impedire che l’accordo passasse.
A tal proposito ricordiamo ai lavoratori che la RdB aziendale il 14 giugno scorso ha promosso una mobilitazione presso la Direzione Sanitaria S. Camillo, per impedire che la proposta sull’orario di lavoro venisse portata al tavolo di trattativa; una maggiore partecipazione da parte di tutti avrebbe potuto impedire la firma dell’accordo.
La mobilitazione dei lavoratori per la tutela dei propri diritti, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per la dignità professionale è oggi l’unico vero strumento per impedire il degrado dell’assistenza e difendere il servizio pubblico.
RESPINGIAMO L’ACCORDO SULL’ORARIO DI LAVORO CON LA MOBILITAZIONE E CON LA LOTTA