Roma, S.Camillo. NON un posto letto, NON un lavoratore in meno
In allegato il volantino
DOPO LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE, INIZIA LA MOBILITAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI PER IMPEDIRE LA MACELLERIA SOCIALE DELLA SANITA’ PUBBLICA!
PRESIDIO DI PROTESTA
Con assemblea del personale
Venerdì 03/10/2007 dalle 10 alle 13
entrata dell’ospedale San Camillo di via Gianicolense
La RdB-CUB ha da sempre contestato il piano di rientro dal deficit della Regione Lazio, un’operazione fatta di tagli di posti letto, chiusura di ospedali, reintroduzione del ticket e risparmi sulla pelle degli operatori, in concreto lo smantellamento sistematico di diritti e garanzie per tutti.
La chiusura del Forlanini, sbandierata come un’operazione di risparmio e razionalizzazione, si sta dimostrando, come da subito abbiamo denunciato, uno strumento di riduzione drastica dei servizi sanitari e di produzione di esubero di personale. La Giunta Marrazzo ha concordato con CGIL, CISL e UIL l’avvio di un osservatorio per gestire la mobilità regionale finanziata con i fondi integrativi del personale, il blocco delle assunzioni e della stabilizzazione dei precari.
Questa O.S. ha da sempre contrastato quanto sta accadendo in Azienda, grazie alla “disastrosa” gestione Macchitella, nel silenzio più assordante delle altre OO.SS. Ci troviamo di fronte ad un Bilancio Fallimentare non solo gestionale, ma anche Finanziario: ben 314 milioni di Euro di disavanzo per gli anni 2006 e 2007.
Ora siamo arrivati al capolinea. I provvedimenti della Giunta Marrazzo stanno portando al collasso la Sanità pubblica e la Direzione Macchitella che è sempre stata il braccio armato della Regione, ha prodotto in questi anni alcune perle:
· Chiusura del Forlanini e contestuale taglio di altri 180 posti letto aziendali;
· Liste di attesa Kilometriche sia per un posto letto che per la prevenzione;
· Acquisti mediante strumenti finanziari di apparecchiature, alcune ancora inutilizzate, che hanno moltiplicato i costi e non riducono i tempi di attesa;
· Inarrestabile conferimento di incarichi e consulenze varie con un inevitabile aumento della spesa;
· gestione del personale che non tiene conto dei carichi di lavoro massacranti ai quali il personale è sottoposto;
· per ultimo, ma non ultimo, l’assurda proposta di mobilità per 500 lavoratori, che è del tutto infondata, ma vista l’incapacità di tenere sotto controllo i conti da parte di questa Direzione diventa l’unico modo per risparmiare qualcosa, il che è tutto dire…..
Questa O.S. di fronte a tutto ciò chiama i lavoratori a mobilitarsi ed a opporsi a questa Disastrosa Gestione, costruiamo insieme ai lavoratori della sanità del Lazio la prossima assemblea dell’8 ottobre alla Regione e lo sciopero generale del 17 ottobre.