ARES 118 LAZIO: I FABBRICANTI DI PRECARIATO

Roma -

A seguito delle denunce del nostro sindacato sulle irregolarità dell’appalto del 118 di Latina, ampiamente riprese dai mezzi di stampa, il TG3 ha cercato di enfatizzare la notizia dell’accordo (firmato dalla cgil, secondo quanto riferito nel servizio) sull’”assunzione” di 78 Infermieri da parte delle società vincitrici dell’appalto. Le “assunzioni”, come le chiamano loro (senza vergogna!) cercando di spacciare per vittoria una clausola già prevista nel capitolato d’appalto, prevedono contratti a partita IVA che, non solo, sono indecenti dal punto di vista delle condizioni normative e salariali ma che sono pure illegali rispetto allo stesso appalto che prevede contratti di sanità privata (sic!) per lavoratori e lavoratrici che garantiscono un servizio pubblico! Sulla dannosità di quei sindacati che non solo non difendono più le condizioni di vita e di lavoro ma, addirittura, le peggiorano facendo leva sulla disperazione causata da una crisi di cui non si vede fine, sarà il caso che i lavoratori e le lavoratrici riflettano seriamente e urgentemente prima di trovarsi definitivamente poveri e privi di diritti! Al 118 sembra di rivedere un vecchio e brutto film: ieri gli interinali, oggi i partita IVA … domani gli schiavi?! Anche quando ci siamo opposti all’accordo per le ”assunzioni” dei lavoratori e delle lavoratrici tramite agenzie interinali i sindacati che firmarono l’accordo ce le spacciarono per buone e a distanza di 8 anni abbiamo visto che fine hanno fatto! Prima interinali al 118, poi ceduti alla CRI in convenzione con il 118, poi di nuovo interinali in CRI dopo essere passati per le croci private e, adesso, in attesa (dopo 8 anni di lavoro di merda!) di sapere se verranno loro rinnovati i contratti e/o se verranno definitivamente ceduti a qualche società privata, magari vincitrice di una bella Gara Europea, attraverso la quale svendere anche quello che rimane di pubblico nel 118! Si spacciano per “benefattori” e “imprenditori” società private e cooperative che utilizzano denaro pubblico per fare profitto privato e che, nel silenzio di Aziende, Regione e sindacati complici, risparmiano sulla qualità del servizio e sfruttano chi ci lavora. Noi continuiamo a credere fermamente che l’unica strada percorribile per tutelare qualità dei servizi e dei lavoratori, siano le ASSUNZIONI VERE e la REINTERNALIZZAZIONE dei servizi, delle postazioni e dei lavoratori all’interno di un 118 totalmente pubblico. Su questo siamo pronti a chiamare i lavoratori alla mobilitazione se la Giunta Regionale, attualmente impegnata in una fantomatica riorganizzazione del 118 con una presunta commissione tecnica, non ci dice chiaramente da che parte intende schierarsi.