SE UNDICI ORE DI RIPOSO VI SEMBRAN TROPPE VENITE VOI A LAVORARE

In allegato il volantino

Nazionale -

NON BASTA l’ipotesi di un rinnovo contrattuale a contratto già scaduto, senza risorse reali economiche e quelle poche che ci sono saranno diluite nel tempo, con il retropensiero di trasformarlo in triennale distruggendo l’attuale impianto del contratto.



NON BASTA che sul piano normativo si devasti ogni ulteriore possibile esigua garanzia residuale, che le relazioni sindacali rimangano un’appendice di una pratica che non è più neanche concertativa e prevede L’OBBLIGO DELLA FIRMA DEI CONTRATTI , in cambio di una contrattazione locale che da integrativa ridiventa semplicemente applicativa e consentendo alle regioni di nascondersi dietro le quinte.



NON BASTA che si confermi un sistema classificatorio esausto dalle ulteriori fasce introdotte per mantenerlo in vita, che si rendano le progressioni verticali una chimera e quelle orizzontali una possibilità di promozione per rapporto ossequioso con la dirigenza.



NON BASTA che si continui ad impedire l’autonomia professionale dei profili e si trasformi la professionalità in strumento di divisione e di governo per un rapporto di lavoro sempre più individuale e sempre meno collettivo.



NON BASTA che le condizioni di lavoro attuali non vengano migliorate, ma se ne prevede il peggioramento in nome di una flessibilità già spinta al massimo possibile e intollerabile sia professionalmente che umanamente.



NON BASTA che all’oss non venga data alcuna risposta confinandolo nell’invisibilità normativa, salariale e professionale con una funzione multiservizi.

VOGLIONO TOGLIERCI IL DIRITTO AL RIPOSO TRA UN TURNO L’ALTRO, TRASFORMANDOCI IN COTTIMISTI SENZA DIGNITA’ PROFESSIONALE E UMANA.
24 GENNAIO 2008
PRIMA  GIORNATA  DI  MOBILITAZIONE  NAZIONALE


CONTRO


·    L’ATTO DI INDIRIZZO PER IL RINNOVO CONTRATTUALE DELLA SANITA’


·    L’OBBLIGO DELLA FIRMA DEI CONTRATTI


·    IL DISFACIMENTO DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO


·    LA COTTIMIZZAZIONE DEL LAVORO DEGLI OPERATORI SANITARI


·    LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO ORMAI INVIVIBILI


PER


·    UN SALARIO CHE RICONOSCA PROFESSIONALITA’ E LAVORO


·     IL DIRITTOAL RIPOSO, ALLE FERIE, AI PERMESSI


·     LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DELL’OSS E DEGLI INFERMIERI


·    UN VERTENZA CONTRATTUALE CHE CI VEDA PROTAGONISTI


GLI OPERATORI SANITARI HANNO CHIESTO
IL RICONOSCIMENTO DI LAVORO PARTICOLARMENTE USURANTE



IL GOVERNO HA CONFERMATO NEL D.LGS 66/2003  L’ART.1 (TETTO DI MINIMO 80 NOTTI/ANNO) CHE LI ESCLUDE DAGLI “USURANTI” E HA DISAPPLICATO “PER IL PERSONALE SANITARIO L’ARTICOLO 7 CHE PREVEDE L’OBBLIGO DEL RIPOSO DI UNDICI ORE TRA UN TURNO E L’ALTRO”



E INOLTRE,  NELL’ATTO DI INDIRIZZO PER IL RINNOVO CONTRATTUALE, HA PROPOSTO:



·    LA DISAPPLICAZIONE DEGLI ARTICOLI 7 DEL DLGS 66/03, CHE PREVEDE IL RIPOSO DI ALMENO UNDICI ORE, E DELL’ART.8 CHE PREVEDE LA PAUSA DI 10 MINUTI OGNI 6 ORE DI LAVORO,


·    IL LIMITE DELLE 48 ORE SETTIMANALI, COMPRESO LO STRAORDINARIO, CALCOLATO SULL’INTERO ANNO E NON SETTIMANALMENTE,


·    LA SOPPRESSIONE DELL’INDENNITA’ INFERMIERISTICA,


·    LA TRASFORMAZIONE DELLE FERIE AGGIUNTIVE PER RISCHIO RADIOLOGICO IN PERMESSI RETRIBUITI,


·    IL CALCOLO DELLA PRONTA DISPONIBILITA’ COME ORARIO DI SERVIZIO SOLO IN CASO DI CHIAMATA.

IL RINNOVO CONTRATTUALE E’ LO STRUMENTO ATTRAVERSO IL QUALE IL GOVERNO REALIZZA I PROPRI PROGETTI DI SCHIAVIZZAZIONE DEL PERSONALE SANITARIO, DEFINITI EUFEMISTICAMENTE FLESSIBILITA’.



FERMIAMOLI

 

CON UN PERCORSO DI LOTTE CHE DAI POSTI DI LAVORO INVESTA L’INTERA OPINIONE PUBBLICA

 

ORGANIZZIAMO ASSEMBLEE E INIZIATIVE REGIONALI IN SOSTEGNO DI UN PRIMO PRESIDIO DI PROTESTA CHE TERREMO A ROMA,

 

ALL’ARAN IL 24 GENNAIO ALLE 11.00


15 gennaio 2008 - La Repubblica

La denuncia di Rdb cub "Al 118 mancano le ambulanze"

Roma - «L´autoparco per l´emergenza sanitaria di Roma e Provincia non ha più ambulanze a disposizione per le sostituzioni, con la conseguenza che qualsiasi mezzo in avaria non può essere cambiato e l´ambulanza deve interrompere il servizio». Lo sostiene in una nota il coordinamento del sindacato Cub-Rdb di Ares 118. «Da lunedì 7 gennaio - spiega la nota - quando tre equipaggi sono rimasti a terra per mancanza di ambulanze, la situazione non è di fatto cambiata e non si intravede via d´uscita. Alcuni mezzi previsti in orario diurno sono inattivi da quel giorno. Altre ambulanze si sono fermate a singhiozzo in attesa delle riparazioni, con interruzioni del servizio di ore o di un giorno. Questa mattina l´autoparco è rimasto vuoto» Per Rdb «la situazione si è creata perché l´Ares non paga le riparazioni da oltre un anno alle officine in convenzione. Più di 20 ambulanze sostano nella carrozzeria, a cui l´Ares deve più di 100mila euro».


15 gennaio 2008 - EPolis Roma

Tribunale del malato. La denuncia arriva dal Tdm: disservizi anche nei pronto soccorsi
Reparti chiusi, pochi posti letto «Cto e Sant'Eugenio nel caos»
La Consulta socio-sanitaria del XII Municipio si rivolgerà all'assessore regionale
di Beatrice Nencha

Roma - Il Cto e il Sant?Eugenio versano in una «situazione caotica». La denuncia arriva da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (Tdm), che nel territorio della Asl Rm-C segnala «reparti chiusi o con posti letto di fatto dimezzati: una situazione caotica, che mette a rischio l'assistenza sanitaria in una fetta di territorio ampia della capitale». Il responsabile regionale, Giuseppe Scaramuzza, si scaglia contro il Piano di rientro, «che ha previsto dei cospicui tagli ai posti letto di queste due importanti strutture: al Cto il reparto di urologia è passato da 32 a soli 8 posti letto. La direzione sanitaria, quindi, può garantire l'assistenza solo alle urgenze». Pesante la situazione anche al Sant'Eugenio, soprattutto nel reparto Grandi ustionati «fiore all'occhiello del nosocomio dell'Eur, che è stato drasticamente ridimensionato», aggiunge Scaramuzza. Settimane fa, per mancanza di posti letto, un paziente è stato trasferito in elicottero al Cardarelli di Napoli. Gravi disagi anche nel Pronto soccorso, declassato di recente da II a I livello. Col risultato, secondo il Tdm, che oggi «molte ambulanze vengono dirottate in altre strutture perchè l'assistenza non può essere garantita». Contro il declassamento si è mossa la Consulta socio-sanitaria del XII Municipio, che a breve invierà all'assessore alla Sanità della Regione una petizione con 5000 firme; a cui si aggiungono quelle raccolte dagli Urp in tutto il Distretto, che comprende quartieri densamente popolati come l'Eur, Laurentina e Tor de' Cenci-Spinaceto. «Ci chiediamo se ci sia qualche correlazione tra il declassamento del Dea del Sant'Eugenio e l'ampliamento del nuovo Policlinico del Campus Biomedico di Trigoria, che passerà da 100 a 450 postiletto, in parte convenzionati», dichiara Fabio Meloni, presidente della Consulta socio-sanitaria, «Un'operazione su cui non abbiamo niente contro, ma il Campus è un privato...».
ALTRI DISSERVIZI , stavolta sul parco-ambulanze dell'Ares 118, sono denunciati dal coordinamento Rdb-Cub: «L'autoparco del Servizio per l'Emergenza sanitaria di Roma e Provincia non ha più ambulanze a disposizione per le sostituzioni, con la conseguenza che qualsiasi mezzo in avaria non può essere cambiato e l'ambulanza deve interrompere il servizio». Dal 7 gennaio, quando tre equipaggi sono rimasti a terra per mancanza di ambulanza, secondo il sindacato «la situazione non è cambiata. Alcuni mezzi previsti in orario diurno sono inattivi da quel giorno. Altre ambulanze si sono fermate a singhiozzo in attesa delle riparazioni, con interruzioni del servizio di ore o di un giorno».


15 gennaio 2008 - Leggo

Roma. Sanità romana al collasso...
di Giulia Parini

Roma - Sanità romana al collasso: codice rosso per i nosocomi storici della Capitale. San Giovanni, Cto e Sant’Eugenio in sofferenza di posti letto, mentre le ambulanze aspettano ancora le cure primarie. L’influenza e le emergenze di tutti i giorni affollano i pronto soccorsi: ecco allora che vengono in luce le carenze di posti letto, abbondantemente tagliati negli ultimi mesi in base al piano di rientro sanitario. «Il reparto di Medicina 1 d’urgenza è in forte sovraffollamento – dichiara Ivo Camicioli, rappresentante Uil al San Giovanni - ieri mattina alle 9 erano presenti pazienti critici, sdraiati sulle barelle: ho chiesto alla Direzione un intervento immediato per verificare la sicurezza». Una ventina circa le barelle che ieri sono state aggiunte nei corridoi ai 20 posti letto del reparto di Medicina: una prassi ormai consueta dovuta alla riduzione da 27 a 12 posti letto nel reparto di geriatria ed alla chiusura del reparto di degenza medica per il Dea, capace di contenere fino a 28 posti letto.
Dal Tribunale del malato arriva invece l’allarme per Cto e Sant’Eugenio nella Asl Roma C: i problemi, già denunciati da Leggo, nascono anche qui dal taglio dei posti letto «con l'inizio del 2008 i nodi stanno venendo al pettine - spiega il responsabile regionale di Tdm, Giuseppe Scaramuzza - molte ambulanze vengono dirottate in altre strutture perché l'assistenza non può essere garantita». Ma anche per le ambulanze continua l’emergenza-riparazione: «Ieri mattina l’autoparco era vuoto– denuncia RdB - più di 20 mezzi sostano nelle carrozzerie convenzionate, a cui l’Ares deve più di 100 mila euro, e vi sostano da mesi».


14 gennaio 2008 - Ansa

SANITÀ: CUB-RDB, ARES 118 SENZA AMBULANZE PER SOSTITUZIONI

(ANSA) - ROMA, 14 GEN - «L'autoparco del servizio per l emergenza sanitaria di Roma e Provincia non ha pi— ambulanze a disposizione per le sostituzioni, con la conseguenza che qualsiasi mezzo in avaria non pu• essere cambiato e l'ambulanza deve interrompere il servizio». Lo sostiene in una nota il coordinamento del Cub-Rdb di Ares 118. «Da luned� 7 gennaio - spiega la nota - quando 3 equipaggi sono rimasti a terra per mancanza di ambulanza, la situazione non è di fatto cambiata e non si intravede via d'uscita. Alcuni mezzi previsti in orario diurno sono inattivi da quel giorno. Altre ambulanze si sono fermate a singhiozzo in attesa delle riparazioni, con interruzioni del servizio di ore o di un giorno. Questa mattina l'autoparco è rimasto vuoto e oltre alle due postazioni senza ambulanza altri due equipaggi a Lunghezza e a Frascati sono fermi in attesa di riparazione». Per Rdb «la situazione si è creata perchè l'Ares non paga le riparazioni da oltre un anno alle officine in convenzione. Molte officine decentrate non effettuano più riparazioni per il 118 ma il problema maggiore consiste nella mancata riparazione delle carrozzerie. Più di 20 ambulanze sostano nella carrozzeria, a cui l'Ares deve più di 100mila euro». Il sindacato chiede che la Regione Lazio «intervenga urgentemente per sostenere un servizio che nel quotidiano dovrebbe dare garanzie di sicurezza e di affidabilità ai cittadini nei momenti di difficoltà e di bisogno».


14 gennaio 2008 - Omniroma

SANITÀ/ RDB CUB: «ARES 118 SENZA AMBULANZE RICAMBIO»

(OMNIROMA) Roma, 14 gen - «L'autoparco del Servizio per l'Emergenza Sanitaria di Roma e Provincia non ha più ambulanze a disposizione per le sostituzioni, con la conseguenza che qualsiasi mezzo in avaria non può essere cambiato e l'ambulanza deve interrompere il servizio». Lo denuncia in una nota il coordinamento Rdb Cub 118. «Dal 7 gennaio, quando 3 equipaggi sono rimasti a terra per mancanza di ambulanza, la situazione non è di fatto cambiata e non si intravede via d'uscita - si legge nel comunicato - Alcuni mezzi previsti in orario diurno sono inattivi da quel giorno (Da Capannelle un mezzo in meno e uno in meno da Montesacro). Altre ambulanze si sono fermate a singhiozzo in attesa delle riparazioni, con interruzioni del servizio di ore o di un giorno. Questa mattina l'autoparco è vuoto e oltre alle due postazioni senza ambulanza altri due equipaggi a Lunghezza e a Frascati sono fermi in attesa di riparazione. Questa situazione si è creata perché l'Ares 118 non paga le riparazioni da oltre un anno alle officine in convenzione. Molte delle officine decentrate non effettuano più riparazioni per il 118, ma il problema maggiore consiste nella mancata riparazione delle carrozzerie. Più di 20 ambulanze sostano dal carrozziere, a cui l'Ares deve più di 100.00 euro, e vi sostano da mesi. Nonostante i problemi nella scorta dei mezzi ci fossero già da quest'estate, la passata gestione non è corsa ai ripari. Pur essendo prevedibile che saremmo rimasti senza mezzi, la direzione De Salazar ha lasciato l'Ares senza saldare i debiti e la gara per l'acquisto di nuovi mezzi, già affrontata in ritardo rispetto alle necessità, è rimasta bloccata. La Rdb chiede che la Regione, responsabile di non aver controllato le insolvenze della passata gestione, prima di promuoverla ad altri incarichi, e di aver lasciato un vuoto istituzionale in un momento di crisi, intervenga urgentemente per sostenere un servizio che nel quotidiano dovrebbe dare garanzie di sicurezza e di affidabilità ai cittadini nei momenti di difficoltà e di bisogno».


14 gennaio 2008 - Dire

Il 118 di Roma non ha più ambulanze per le sostituzioni

Roma - "L'autoparco del servizio per l'emergenza sanitaria di Roma e provincia non ha piu' ambulanze a disposizione per le sostituzioni, con la conseguenza che qualsiasi mezzo in avaria non puo' essere cambiato e l'ambulanza deve interrompere il servizio". A denunciarlo e' il coordinamento delle Rdb-Cub, che in una nota ricorda: "Da lunedi' 7 gennaio, quando 3 equipaggi sono rimasti a terra per mancanza di ambulanza, la situazione non e' di fatto cambiata e non si intravede via d'uscita. Alcuni mezzi previsti in orario diurno sono inattivi da quel giorno (da Capannelle un mezzo in meno e uno in meno da Montesacro). Altre ambulanze si sono fermate a singhiozzo in attesa delle riparazioni, con interruzioni del servizio di ore o di un giorno".
Il sindacato, poi, fa sapere che "questa mattina l'autoparco e' vuoto e oltre alle due postazioni senza ambulanza altri due equipaggi a Lunghezza e a Frascati sono fermi in attesa di riparazione. Questa situazione si e' creata perche' l'Ares 118 non paga le riparazioni da oltre un anno alle officine in convenzione. Molte delle officine decentrate non effettuano piu' riparazioni per il 118, ma il problema maggiore consiste nella mancata riparazione delle carrozzerie. Piu' di 20 ambulanze sostano nella carrozzeria, a cui l'Ares deve piu' di 100.00 euro, e vi sostano da mesi".
Quindi la denuncia: "Nonostante i problemi nella scorta dei mezzi ci fossero gia' da quest'estate, la passata gestione non e' corsa ai ripari. Pur essendo prevedibile che saremmo rimasti senza mezzi, la direzione De Salazar ha lasciato l'Ares senza saldare i debiti e la gara per l'acquisto di nuovi mezzi, gia' affrontata in ritardo rispetto alle necessita', e' rimasta bloccata". Infine, la richiesta alla Regione Lazio, "responsabile di non aver controllato le insolvenze della passata gestione, intervenga urgentemente per sostenere un servizio che nel quotidiano dovrebbe dare garanzie di sicurezza e di affidabilita' ai cittadini nei momenti di difficolta' e di bisogno". (DIRE)