SANITA' DEL LAZIO: SIAMO TUTTI PRECARI!

Roma -

Nella Sanità del Lazio si assiste già da anni alla presenza di figure atipiche, che operano a fianco dei lavoratori stabilmente assunti, come infermieri, ausiliari, operatori CUP, tecnici e amministrativi, con le più diverse forme contrattuali (cococo, cooperative, tempo determinato, interinali, lsu, appalti e subappalti), bassi salari e senza diritti.

Con il lavoro precario le strutture sanitarie, ormai al collasso per la carenza di personale a tutti i livelli, hanno potuto continuare ad erogare i servizi alla cittadinanza.

I Governi regionali, al di là delle dichiarazioni elettoralistiche, non hanno mai dato risposte concrete alle "promesse" di assunzione stabile dei precari. Al contrario, l’attuale Regione Marrazzo ha introdotto i lavoratori interinali al 118 e propone soluzioni di "falsa" stabilizzazione, modificando i datori di lavoro, ma non il rapporto di lavoro precario.

PERCHE’ IL PRECARIATO E’ UN PROBLEMA DI TUTTI!

Il fenomeno del precariato non riguarda più soltanto i lavoratori atipici, ma anche i lavoratori stabilmente assunti, poiché sta progressivamente cambiando il modello di lavoro dei Pubblico Impiego. La mancanza totale di diritti e la condizione di ricattabilità di chi non sa se vedrà rinnovato il contratto di lavoro, rende sempre più fragili anche i diritti dei lavoratori cosiddetti "garantiti"e le loro rivendicazioni salariali.

L’inserimento del precariato, sottopagato, demotivato e spesso non formato adeguatamente, in servizi importanti e delicati, incide fortemente sulla programmazione del lavoro oltre che sulla sicurezza, sia dei lavoratori che dell’utenza.

Il blocco delle assunzioni impedisce il miglioramento delle condizioni di lavoro e giustifica il ricorso sistematico ai doppi e tripli turni, il blocco delle ferie, l’uso "immorale" degli straordinari, in nome di una flessibilità ormai selvaggia.

Tutto ciò incide fortemente sulla dignità e professionalità dei lavoratori, precari e non, e sulla efficacia del servizio sanitario, compromesso da un’organizzazione del lavoro schizofrenica e dalla carenza di investimenti per il personale e per il potenziamento dei servizi.

Combattere per la stabilizzazione dei lavoratori precari significa investire sul servizio pubblico, scongiurando i devastanti processi di privatizzazione, determinati dal moltiplicarsi di appalti ed esternalizzazioni, e puntare al miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’assistenza.
Per questi motivi è partita la campagna "deprecarizziamo la sanità", con una lettera a tutti i Direttori Generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere del Lazio, per conoscere le carenze di organico che possono essere ricoperte con assunzioni. Seguiranno una serie di mobilitazioni presso alcune strutture sanitarie del territorio

20 gennaio ’06: 9.30 presidio ASL Latina – ASL Frosinone

23 gennaio ’06: 9.30 presidio ARES 118 Via Portuense

24 gennaio ’06: 9.30 presidio ASL RM/B - Ospedale Pertini; ASL Rieti

25 gennaio ’06: 9.30 presidio RmH, (Osped. Anzio – Frascati – Velletri)

26 gennaio ’06:9.30 presidio A.O. S.Giovanni; volantinaggio S. Andrea e PTV

27 gennaio ’06 Manifestazione presso la Regione Lazio, ore 10.30 corteo da S. Paolo (metro B)
alla quale è richiesta una importante partecipazione dei lavoratori precari della sanità, che invitiamo ad organizzarsi con la RdB/CUB per

CHIUDERE CON IL PRECARIATO SUBITO!

In allegato il volantino e il volantone