Agropoli, 5 luglio 2007 - Conferenza stampa
Si terrà il 5 luglio a mezzogiorno la conferenza stampa indetta dai lavoratori in presidio presso l’ospedale di Agropoli. Scopo dell’incontro con i mass media è comunicare le decisioni assunte durante l’assemblea permanente degli ultimi giorni circa la proclamazione dello sciopero generale.
Si invia in allegato documentazione relativa.
L’Ospedale di Agropoli
un esempio del fallimento della sanità in Campania e della impossibilità di risolvere i problemi da parte delle istituzioni, dei partiti politici e dei sindacati concertativi.
La vertenza sindacale che la R.d.B./CUB sta conducendo da diversi giorni presso l’ospedale di Agropoli, contro la carenza di personale, che ha visto coinvolto la maggioranza degli operatori, sta facendo emergere risvolti che dimostrano anche ai semplici lavoratori che hanno partecipato ai momenti più importanti della vertenza, che il problema del loro ospedale non è un problema di cattiva gestione o di abbandono politico, ma è un problema strutturale, legato al modello di sanità pubblica e al processo di liquidazione e privatizzazione che esso sta attraversando nel nostro paese.
Un problema che nelle Regioni meridionali assume un peggioramento ulteriore perché a seguito della riforma costituzionale, è stata realizzata la Regionalizzazione della sanità e la rifinanziazione Regionale, legata al PIL Regionale, (questo ha prodotto una riduzione dei fondi per tutte le regioni meridionali, perché hanno un PIL più basso della media nazionale), prevedendo una quota minore dal fondo nazionale, da destinare alle regioni “virtuose” che riescono a pareggiare i bilanci. Cosa molto difficile da raggiungere per le regioni meridionali.
Infatti sei di queste, (tra cui la Campania) non potevano accedere alla quota del fondo nazionale, (1 milione di euro circa) perché non erano rientrati nei parametri previsti.
Un modo però per ottenerli lo stesso era quello di sottoscrivere un patto di stabilità con il ministro della salute, come ha fatto la Regione Campania.
Questo patto prevede che la Regione si impegna a produrre un risparmio “strutturale” attraverso interventi sull’organizzazione e sul salario dei dipendenti, in sostanza prevede nell’arco di tre anni, di ridurre drasticamente gli stipendi, il fondo del salario accessorio e il numero dei dipendenti.
Un patto che non risolve il problema dei 6 miliardi di debiti accumulati in 5 anni di gestione scellerata e di un finto risanamento che indebiterà per anni le generazioni future.
Gia dalla prima assemblea con i lavoratori dell’ospedale di Agropoli, fu detto loro che il problema era strutturale al sistema di potere dei partiti e delle organizzazioni sindacali e che nessuno facenti parte di tale sistema poteva intervenire per risolverlo e che chiunque avesse detto di volerlo fare, o era in malafede e voleva speculare sulla lotta dei lavoratori, o era uno che non aveva ancora capito come stavano le cose, un idiota. Perciò non bisognava fidarsi delle loro parole.
Gli incontri istituzionali che sono avvenuti, hanno dimostrato ai lavoratori che vi hanno partecipato, che quando avevamo affermato era tutto vero.
Il primo incontro, con i componenti della 5° commissione Sanità Regionale; dopo l’intervento della R.d.B./CUB sono intervenuti: i sindacati confederali e qualche sindacato autonomo, che hanno tentato di ridurre il problema dentro una visione campanilistica e corporativa, accusando la Regione di Napolicentrismo ed invocando una più equa distribuzione delle risorse, un tentativo di racchiudere dentro l’ambito provinciale il problema, un modo per tentare di inserirsi in partita, assolvere i veri responsabili politici e loro stessi e continuare la stessa politica concertativi che ha prodotto tali danni.
Poi sono intervenuti i direttori Generali, (pseudo-manager ma subalterni al potere politico) che balbettavano ma non avevano il coraggio di esprimere alcuna critica nei confronti dei rappresentati Regionali che li avevano nominati e potevano mandarli a casa in ogni momento; infine è intervenuto il Presidente della commissione che come se lui non ci entrasse, ha invitato tutti a fare uno sforzo per uscire dal tunnel, ha cavalcato la spinta campanilistica, accentuandola e affermando che le risorse erano state sperperate dall’ASL NA 1, perché era Direttore Generale l’attuale assessore alla sanità Montemarano, ma che adesso dovevano essere ridistribuite dandole alle altre Province, (dunque anche a Salerno), come lui aveva richiesto. Un intervento demagogico e strumentale, tendente a creare falsi bersagli e a dividere e provocare lotte tra i lavoratori, per far passare i loro progetti.
Un secondo incontro si è avuto con il sottosegretario al ministero della salute.
Anche in tale occasione, il sindacato confederale ha insistito sulla provincializzazione della vertenza, supportata da politici locali in cerca di pubblicità, ma che nei loro interventi, fanno emergere tutti i limiti politici e l’impotenza nei confronti del problema sanità.
Ma anche l’intervento del sottosegretario al Ministero della salute non ha prodotto alcun risultato utile per la vertenza, anzi è paradossale che coloro i quali hanno attuato la riforma federalista, hanno privatizzato la sanità e hanno accettato i parametri europei, sono gli stessi che arrivano a concludere che le colpe della crisi della sanità sono da imputarsi alle stesse cose che hanno approvato e attuato in Parlamento.
Poi è arrivato il giorno del prefetto per il tentativo di raffreddamento previsto dalla norma per evitare lo sciopero.
Tentativo, che il giorno 02/07/07 è fallito, nonostante il D.G. dell’ASL SA 3, in tale sede, ha continuato a ribadire la sua disponibilità ad assumere un certo numero di dipendenti, se solo gli viene autorizzato dall’Assessorato alla Sanità, dal momento che è in condizioni economiche per poterlo fare. Una disponibilità che non ha potuto rendere positivo l’incontro con il Prefetto, perché mancava un rappresentante dell’Assessorato alla Sanità, che poteva rispondere positivamente.
Pertanto l’Assemblea dei lavoratori ha deciso di dare mandato alla O.S. RdB CUB di chiedere un incontro urgente con l’Assessore alla Sanità On. Angelo Montemarano per ricercare la risposta positiva alla richiesta di assunzione di personale del Direttore Generale dell ASL Sa 3 e chiudere positivamente la vertenza.
Agropoli, 2.7.2007